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SPARATE AL MESSAGGERO

Atto unico in quattro scene

Di Alfred de Grazia


© 2001 di Alfred de Grazia




Lorena, Francia settentrionale, 5 gennaio 1945. La scena è costituita da una stanza che cade a pezzi, con il tetto a metà, parte di una casa bombardata; la porta è scardinata e poggia su una lato, consentendo un facile accesso a un piccolo mezzo, un sidecar. Si sentono esplosioni a tratti. Il sibilo di granata che passa al di sopra (gli uomini si spaventano, si abbassano per poi rendersi conto che si tratta di fuoco amico).




PERSONAGGI:


Capitano Henry Everbast, nervoso, irrequieto, 30 anni, impaurito e aggressivo. Autoritario.

Recluta di prima classe George Kawacky, autista, dall’andatura scioccamente dinoccolata

Sergente Jason Schmaltz, tuttofare della compagnia, sveglio, si occupa delle faccende

Tenente tedesco (nella scena quarta è l’alter ego del capitano Everbast)



SCENA PRIMA


Il Capitano d’artiglieria pesante è orgoglioso del sidecar tedesco appena requisito. La scena si apre sul veicolo, parzialmente coperto, che viene trascinato dentro dal sergente e dalla recluta. Allo scoprire del mezzo i tre americani lo guardano con ammirazione. E’ mimetizzato, nondimeno si può notare una svastica dipinta sul suo fianco.

Capitano: Perdindirindina, come diceva mamma e aggiungo merda, fulmini e saette, giusto per strafare! E’ proprio quel che ci vuole per un buon servizio di messaggero.

Come si chiama quello lì, che è sempre in giro. Non dice mai nulla, è un suo uomo, no, sergente Schmaltz?

Sergente: Kawacky, Signore. George, recluta di prima classe.

Capitano: Che, non sa parlare da solo? Che razza di nome è Kawacky?

Sergente: Non lo so, capitano Everbast, signore. Americano, credo. Come Schmaltz.

Capitano: So che Schmaltz è un nome tedesco e non c’è bisogno che me lo ricordi ogni volta. O.K. George Kawacky, recluta di prima classe, e americano al cento per cento, è nominato autista di questo magnifico mezzo. Ha sentito, Kawacky?

Kawacky: Sisiniore, ma...

Capitano, esultando. Finalmente non dipendiamo più esclusivamente dai telefoni a filo. (Ogni volta che dice qualcosa di bello sul mezzo, gli dà una pacca con fare scherzoso). Però dobbiamo cancellare la svastica. Sente le gomme, "Non ci sei stato troppo lì sopra, eh?")

Lo sapevate che questo sidecar può andare su percorsi che una jeep non saprebbe affrontare?

Schmaltz: Sissignore.

Kawacky: (leggermente abbattuto) Mah!

Capitano: E può portare di tutto: liquori, rifornimenti, ecc.

Schmaltz: E ci si può fare una fuga veloce coi registri della compagnia in caso di emergenza.

E su ogni tipo di percorso.

Capitano: Questo l’ho già detto io.

Kawacky: Mah.

Il capitano si piazza raggiante nella carrozzella del sidecar, guardando il muro e impartendo istruzioni e ordini immaginari, La prossima a sinistra! Più forte, ci stanno sparando! Supera il carrarmato davanti a noi!

Poi impartisce due ordini veri al tuttofare della compagnia che lì ripete all’autista, ora in sella. (Il tuttofare ad ogni modo lì ripete al pubblico, anziché all’autista.)

Capitano: Vada dal tenente Floss del plotone ''C', no, plotone ''A '', e gli dia questo messaggio a voce: "Mantenere posizione fino a ulteriore avviso."

Ripeta.

(Ma la ripetizione dell’autista è confusa, come quella del tuttofare al capitano.)

Sergente: 'Mantenere posizione dell’ultimo avviso.'

Autista: 'Mai tenere posizione se l’ultimo è visto.'

Capitano: Merda, fulmini e saette! Ripetilo come si deve, e il tuttofare all’autista ''Rimettilo come si deve'' al che  l’autista raddrizza il mezzo.

Capitano: Se ti ferma la polizia militare digli questo è del G-2 CIC del colonnello  Snoop. (Lo requisirebbero per sé se pensano che è nostro.) Non scordartelo, digli che appartiene al colonnello Snoop del G-2, quartier generale.



SCENA SECONDA


Capitano: Basta cazzeggiare, adesso, ora si fa sul serio. Kawacky, vai a cercare il sergente Pastafazu, ovunque egli sia, e digli "Potremmo star qui per quattro giorni, quindi mettete i fili del telefono." Non so se metterlo per iscritto, per paura che il nemico ti catturi e possa leggerlo.

Schmaltz, crede che sia una cosa troppo segreta per essere scritta?

Sergente: Oh, sì, signore. Capirebbero che siamo bloccati qui.

Capitano: Sarebbero dei begli imbecilli se non l’hanno già capito. Ad ogni modo, non siamo bloccati, ma trincerati. E faccia in modo che il suo rapporto del mattino dica proprio questo.

Sergente: leggendo dall’ordine speciale 101:

I messaggi per iscritto sono rischiosi. Non solo possono cadere nelle mani del nemico, ma diffondono impropriamente informazioni tra le truppe amiche. Se scritti con cura, come dovrebbero essere, spesso sono troppo vaghi e ambigui a capirsi, oppure vengono eseguiti in modo improprio poiché la trasmissione a voce è più pressante o altro. D’altro canto i messaggi a voce sono criptici, vaghi, letterali, discorsivi, spesso rispondono ad una domanda con un’altra domanda, sono iperbolici, illogici, insufficienti.

Capitano: Ma che diavolo vuol dire tutta ‘sta roba?

Va bè, va bè, a voce. Straccia il messaggio. Così non finirà nelle mani del nemico.

Il capitano riempie il sidecar di vino saccheggiato e razioni.

Una volta trovato il sergente, cerca la posizione del tenente Floss e dagli queste razioni. Non rompere le bottiglie, per nessuna ragione. Ti deve dare dei soldi per queste. Il tenente deve darti venti dollari, non dimenticartene.

Aspetta ancora un minuto… c’era ancora una cosa, cos’era?, oh, beh, l’ho dimenticato. Vai.

Kawacky: Ma, siniore...

Capitano: OK, tutto a posto per la partenza, parti, allora, che devo andare a fare una cagata.

Sergente: Capitano, signore, Kawacky sta dicendo che non ha mai guidato una moto. Il capitano è sparito.

Kawacky dirige la moto verso l’esterno, in modo incerto, goffo, lamentandosi col sergente Schmaltz, E’ che non vorei dare cativa impresione a nostre truppe.

Sergente: Non preoccuparti, ne andranno pazzi.



SCENA TERZA


Più tardi

Chiasso all’esterno. Il capitano russa sulla branda, il sergente Schmaltz guarda fuori ed esclama "E’ Kawacky, è già di ritorno." Il capitano si sveglia e si mette a sedere. Kawacky entra zoppicando, coi vestiti strappati, trascinando la moto lurida, con una ruota rotta, il cambio storto e le lamiere piegate – un disastro.

L’ultimo messaggio del tenente Floss, assediato, è per iscritto - Schmaltz lo legge: "Come da ordini, ho fornito tutte le informazioni richieste a Kawacky perché le riferisca a voce! Rimpiango di avere una vita sola da dare alla patria, e questo momento è giunto."

Capitano: Allora, che dice il messaggio. Parla.

Kawacky, incapace di parlare, sotto shock, Mico-ianco, vede, no adeso, dopo, adeso bufo, hah, hah,  svastica, singhiozzando. Nemico su fianco. Molti. Fianco destro. Fianco sinistro. Avanti, marsc. Fito, pieno. Non so. Tuti e due. Quando vedevano lei. Sì, forse, no."

Capitano: Lascia stare ’sta storia. Ma come hai fatto a distruggere la moto? Come? Dannazione, è andata adesso.

Kawacky indica a destra, verso le gallerie, a sinistra. Sempre dove io ero c’era fuoco. Indica la svastica ancora ben in vista su di un’ammaccatura del sidecar.

Il capitano si alza basito: Non l’hai cancellata? Brutto idiota, figlio di puttana! Ti sei attirato tutto il fuoco amico! Avresti potuto farci ammazzare tutti quanti.

Infuriato, il capitano estrae la sua 45 automatica e Kawacky scappa fuori zoppicando, mentre il primo lo rincorre. Si sentono degli spari.

Il sergente Schmaltz si avvicina alla porta, guarda fuori, si volta indietro, esamina la moto, scuote la testa, dicendo "Cristo con Dio, ...ma guarda ‘sta povera moto! Per forza il capitano è andato fuori di testa!"



SCENA QUARTA


Un urlo impaurito: "Eccoli!" Contrattacco, esplosioni, spari, confusione all’esterno.

Un tenente tedesco balza attraverso la porta (E’ il capitano Everbast, vestito in uniforme tedesca, stivali ed elmetto, che brandisce un Luger). Urla, "Alt! Arrendetevi! Sparo!"

Il tedesco vede la moto a pezzi, la guarda da vicino, inizia a emettere suoni soffocati, poi un urlo di rabbia, si gira con fare accusatorio verso Schmaltz, che tiene le mani bene in alto. Sei stato tu!

Sergente: No, io sono solo il tuttofare della compagnia. E lei è il capitano Everbast, capitano, come ha fatto a diventare un ufficiale nemico così in fretta?

Tenente: Tutti Offizieren sono gleich, non lo sai, tu verdammt Yankee Idiot?

Sergente: Ecco, lo sapevo, lo sapevo:  gli ufficiali son tutti figli di troia, non importa la loro nazionalità. Ma vederlo coi miei occhi!

Tenente: No. Non cambiare discorso. Sei stato tu!

Ma fa nichts, e così, non sei stato tu.

Qualcuno deve pagare per questo.

Schmaltz, tu sei al soldo del nemico. Non importa quale nemico.

Sergente: Ma non vede? Sa anche che mi chiamo Schmaltz e che sono americano al 100%. Capitano, Oberleutnant, metterò nel rapporto del mattino che Kawacky è stato ucciso in azione dal nemico... Il che è vero, poiché è stato LEI!

Tenente: Non mischiare le carte in tavola.

E spara al sergente Schmaltz.

Voltandosi di nuovo verso il sidecar inutilizzabile, piagnucola, Ach du lieber, guarda meinen schoenen lieben sidecar! Raccoglie un pezzo di manubrio come se fosse la mano di un’amante sul letto di morte, e lo bacia.

Si volta verso il tuttofare, che si contorce a terra, e gli spara un’altra volta, esclamando Pasticcione! Poi grida verso l’alto Fuoco amico, fuoco nemico, eccheccazzo! S’infila la pistola in bocca e spara mentre il sipario cala per nascondere la scena.



SIPARIO


FINIS


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