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LO STATO CANAGLIA

Satira in due scene

Di Alfred de Grazia


© 2001 di Alfred de Grazia





LETTURA


La pièce inizia

1.  Inizia una musica soft, che segue la musica d’ingresso che fa da sottofondo al pubblico mentre prende posto.

2. L’annunciatore (l’Autore), vestito di bianco e con un cappello di panama, appare a sinistra del palcoscenico, illuminato da un faretto, si rivolge al pubblico:

Sono colui che impersona l’Autore di questa satira, Alfred de Grazia. Il lavoro in inglese si chiama THE ROGUE STATE. Nella traduzione italiana di Renato Sabbadini, si chiama Lo Stato Canaglia.



PERSONAGGI:


Condoleeza Mamm, un diplomatico statunitense di primissimo rango

Brighella, un Presidente del Consiglio dei Ministri italiano

Pantalone, un Primo Ministro britannico

Arlecchino, un Primo Ministro spagnolo

Un Tipo Sinistro, vestito come un baro, ma con l’abito la cui forma tradisce la presenza di pistole

L’Autore della pièce

Due facchini Taliban

Un Taliban che porta tre secchi

Un Rabbino ortodosso

Una Banda dell’Esercito della Salvezza: cinque uomini con berretti a punta e vestito nero; strumenti: cornetta, trombone, grancassa, basso tuba e ottavino.




ALTRI COSTUMI:


i tre primi ministri recano i propri colori nazionali sulla manica, ma per il resto sono vestiti come le maschere della Commedia dell’Arte da cui prendono il nome, la maschera di Brighella ha gli occhi a forma di TV. Pantalone tiene al guinzaglio un barboncino (un barboncino-giocattolo a rotelle andrà benissimo). Parlano in italiano con i rispettivi accenti nazionali. Condoleeza è una  nera molto colta, il cui linguaggio va dallo stile diplomatico al gergo da bassi fondi. E’ vestita da Mr. Bones,l’interlocutore dei minstrel show americani, avvolta nella bandiera americana, porta un cappello a cilindro. E’  monumentale, fisicamente, e giganteggia sui tre primi ministri.

L’Arabo è vestito come un Taliban. Il Rabbino ha una folta barba e  veste l’abito tradizionale degli ortodossi.

I tre personaggi della Commedia dell’Arte assomigliano abbastanza ai quei primi ministri che di recente si sono uniti alla coalizione americana che ha invaso l’Iraq. Qui partecipano ad un incontro segreto il cui scopo è la conferma dell’accordo sul Gazastan, stretto con il negoziatore americano. Tutti questi personaggi sono dei furbetti fittizi, cinicie volgari  -- in una parola, assurdi: come quasi tutto in questa farsa. Sono arcigni quanto lo siamo voi ed io! Questa è roba forte. Vi diamo ben più di una verità falsata: questa è frenesia drammaturgica.


SCENA PRIMA


La musica riprende ad alto volume.


SI APRE IL SIPARIO


Il luogo è la sala da gioco del palazzo del Principe Ragneri di Monte Carlo. Quando non sono in piedi, i personaggi siedono intorno ad un tavolo da gioco, coperto da feltro verde. Il tempo dell’azione si colloca non molto dopo l’invasione dell’Iraq da parte degli USA e poco dopo la resa di Saddam Hussein in persona, uscito dalla sua buca. Sappiamo che in quella buca stava coltivando funghi velenosi, avendo estratti di amanita falloide. Il momento cade anche poco prima dell’attacco allo stato del Gazastan, una dittatura petroliera  del Medio Oriente.

Dopo un’ouverture di musica surreale, il sintetizzatore o il registratore posti sul retro segnalano, attraverso un dolce ritornello da ‘America, the Beautiful,’ il levarsi del sipario. I personaggi possono entrare oppure trovarsi già sulla scena. Si siedono e giocano a dadi urlando, quandi li gettano, quanti soldati, elicotteri ed aerei devono mandare in Gazastan

Condoleeza prende i primi ministri per mano, uno ad uno, conducendoli in disparte e dicendo loro che cosa avranno in cambio, senza che il pubblico li possa sentire. Ognuno di loro assume un’aria avida e nervosa, quando lei si china verso l’orecchio di un altro. Ciascuno di loro, quando giunge il proprio turno, viene completamente occultato agli occhi del pubblico dalla forma gigantesca della Dr.ssa Condoleeza Mamm, rispuntandone scompigliato ed arruffato. Nessuno dice agli altri quali vantaggi ricaverà dal sostegno dato all’avventura Americana

 Allo stesso tempo si ode un mormorio, incomprensibile per il pubblico. E allora l’Autore della farsa estrae tre fogli dalle sue tasche e dice:.

Autore: Fermi, fermi. Non si capisce nulla. E’ ovvio che statre dicendo sciocchezze, ma il pubblico deve essere messo in condizione di capirle. Prendete qui. (distribuisce un elenco a ciascuno.) Grazie ad un’analisi dei contenuti effettuata con le più moderne tecniche statistiche, posso darvi questi elenchi di parole tipiche del vocabolario dei politici. Potete a turno pronunciare una parola dell’elenco. Poco importa il brusio e la confusione che ne deriveranno, perché, vedete, ciò vi farà sembrare proprio dei politici veri.

Parlandogli di spalle.   Avete a disposizione un minuto per blaterare. Dopo tutto questa è una pièce breve. Quindi sbrigatevi.

Esce l’Autore.

Ora son lì che blaterano. E’ un po’ come nel gioco della mora, e i  tre mostrano dita diverse nel medesimo istante e gridano le rispettive parole, ritirando le mani rapidamente e pronti a gridare la parola successiva. Tengono l’elenco con una mano e mostrano le dita dell’altra. Danno un’occhiata all’elenco e se ne escono con una parola chiave o espressione da sputare fuori. Ciascuno a turno, veloci, in  staccato.  Gesticolano il più possibile. Protrudono le mandibole e urlano. Le parole vengono abbaiate al ritmo di una al secondo, gli attori si alternano e dopo tre secondi si ricomincia dallo stesso attore. Passato un minuto o poco più, come il primo dice Gazastan, anche gli altri devono fare lo stesso e non appena tutti e tre hanno proferito questa parola, Condoleeza urlerà, "Silenzio!!”)



I TRE ELENCHI:



I. II. III.
inquinamento nemici Democrazia
petrolio coalizione arrendersi
gente coalizione arrendersi
leader vincere alleati
terroristi perdere pubblica opinione
Medio Oriente terrore futuro
pace Israeliano storia
guerra assassini religione
armi Arabi paesi in via di sviluppo
dittatura ONU assistenza sanitaria
Armi di distruzione di massa Saddam Hussain amici
droga fame unione
NATO ispezione Europa
Corea del Nord truffaldino Russia
fondamentalisti cibo Palestina
brutale menzogne Turchia
verità America Sciiti
violenza missili Curdi
Musulmano Dio Bin Laden
coalizione Vittime civili Minaccia nucleare
- Iraq Bush
Gazastan Gazastan Gazastan


Condoleeza: dopo il terzo Gazastan, urla: Silenzio!!

Il blaterare cessa di colpo.

Li guarda con malizia e volteggia come una modella. Vi piace la mia tenuta? E’ storica. Apparteneva all’interlocutore dei blackface minstrel shows, Mr. Mbones.

Il bianco che faceva fare la figura dello scemo al negro facendogli domande e ricevendone risposte buffe. Adesso è il negro che fa fare la figura dello scemo al bianco facendogli domande e ricevendo zero risposte. 

Pantalone, pacatamente: Stupenda! Ma Mr. Bones non era un bianco?

Condoleeza:  Era è la parola eee-satta! Adesso si chiama Mbones, in Africano, capito?

E’ cambiato tutto, tranne ciò ch’è rimasto uguale. Adesso siamo politically correct. A meno che non abbiamo a che fare con musulmani non americani, americani non patriottici, lavativi di ogni genere, governi gialli, e la Vecchia Europa. E i terroristi, quando ne incrociamo uno, il che non succede troppo di frequente.

 Ma voi ragazzi, siete la Nuova Europa. Felicitazioni! Noi americani odiamo quella vecchia, ecco perché ce ne andiamo sempre per conto nostro. Anche se persino a Venezia, che pure è nella Nuova Europa, ci tocca pisciare nei canali, tanta è la massa di gente che c’è. Lo sapevate?

Brighella:  Oh, ma adesso è cambiato tutto, Condolenza. In Nuova Italia c’è un vespasiano ad ogni incrocio. Brighella: è sempre con te (slogan pubblicitario), Condolenza.

Condoleeza:  E Condo-leeza, il mio nome è Condoleeza!

Brighella:  Mi scusi!

Condoleeza: Eeh, “sempre con te”, ma mi piacerebbe vi faceste avanti anche per lavori veri. Anziché limitarvi a battere cassa sui nostri profitti. Per esempio, perché dovremmo pagare per fare la pubblicità ai marchi dei vostri paesi? La popolazione dell’Italia raddoppia ogni anno grazie ai turisti, e solo per la vostra  fastidiosissima pubblicità di marca! E’ roba da Vecchia Europa, dài!

Brighella:  Non per cambiare argomento... Ma perché c’hai fatto venire in quest’infame covo di peccatori, Condo Ma’m,  e per un incontro così importante?

Condoleeza: Perché è a Monte Carlo, tesoro, dove i milioni parlano e i miliardi che scottano gridano, e noi siam qui a parlar di quattrini, no? hee, hee, hee.

Arlecchino: Ma siamo al sicuro qui?

Pantalone: Eh, sì, siamo al sicuro? Perché qui con te ci sono tre potenti leader, odiati dai propri popoli e forse antipatici a tutti gli altri.

Condoleeza: Fratello, (rivolgendosi al Tipo Sinistro presso l’ingresso e il cui abito tradisce pistole in ogni dove, comprese le due che gli spuntano dagli stivaletti), diglielo tu. Siamo al sicuro qui?

Tipo Sinistro: Madam Mamm, Ma’m, non si può non essere al sicuro qui. Lo sa quanto denaro di ogni forma e colore maneggiamo qui ogni giorno?

Condoleeza: No, quanto?

 Tipo Sinistro: Abbastanza da pagarci 241 terroristi impegnati su tredici lavori diversi per un anno, comprese le spese per materiali esplosivi e ordigni vari; ovviamente sono esclusi i costi dei biglietti di ritorno e le spese di sepoltura.

Condoleeza: Però, non male. Lo sai che qui c’è da proteggere tre potenti leader di  altrettanti popoli con le palle girate.

Tipo Sinistro: Certo, tranquilla, non si preoccupi... Siete al sicuro come nel guscio di una noce. Osama Bin Laden c’ha la suite proprio in fondo alla hall. E’ già un po’ che è qui.

Tutti: Noooo! Bin Laden in persona?

Tipo Sinistro: Bè? Allora? Dov’è che potrebbe stare più al sicuro?

Pantalone: No, no, noo. Si tratta di capire dove noi -- noi – potremmo stare più al sicuro!

Arlecchino: Perché allora non lo prendiamo – perché non lo prendi, Brighella, tu che c’hai il fegato!

Brighella:  Io no di certo! – lo prendi tu, Con dolenza? Voglio dire Condoleeza, Condoleeza Mamm, Ma’m? Se lo fai noi ti veniamo dietro.

Condoleeza: Prenderlo. E poi? Ci sono molti più terroristi nel suo paese d’origine, e poi ci costerebbe 25 milioni di denari di ricompensa da versare a questo tipo sinistro. Può sembrare poco, ma ogni dollaro è importante.

Guardate solo ‘sta faccenda della guerra e ciò che comporta. Ci sta costando cento miliardi di dollari, cen-to mi-liar-di di ver-do-ni! L’FBI, la CIA, la NSA, il Dipartimento del Bilancio, la Consulta dell’Economia, la American Economic Association, l’Autorità per la Liberazione della Palestina, il World Almanac, e il mio astrologo – tutti mi dicono che per ogni terrorista di cui ci liberiamo, anche tenendo conto di un po’ di colpi a caso e gente sospettata a torto, i nostri contribuenti versano in tutto un miliardo di dollari.

Un miliardo di dollaroni a terrorista!

E questo senza tener conto dei costi indiretti in giro per il mondo e che qualche frignone di professione chiama “perdita di diritti umani.” Se teniamo conto di questi costi arriviamo a due miliardi di euro a terrorista.

E’ il rapporto costi-malefici, “costi-benefici”, lo chiamano i nostri analisti, sono due miliardi di dollari a testa.

Inoltre, e tra l’altro, se prendessimo Bin Laden, dovremmo rinunciare alla nostra guerra: Pensateci, cazzo – il petrolio, il prestigio, le crociate, il bisogno dei nostri soldati di guadagnarsi la pagnotta, la necessità di essere rieletti, la Presidenza Imperiale, lo Stato-guarnigione - “the Garrison State” lo chiamiamo noi, sapete, come il Fascismo... -  Lasciate fare, su.

Libereremo il mondo di un altro stato canaglia. Una minaccia nucleare in meno.

Tutti: Sìììììì!

Condoleeza: La sicurezza prenderà il posto degli assassinî commessi dagli stati canaglia.

Tutti: Sìììì!

Condoleeza: Niente più orrendi missili e bombe canaglia che ammazzano indifferentemente civili e soldati.

Tutti (approvazione): Ooohh!

Condoleeza: Daremo sollievo a un popolo terrorizzato!

Tutti: Era ora!

Condoleeza: E porteremo la vera democrazia allo stato canaglia e ai suoi vicini, e l’istruzione, e tutto.

Tutti: Sì, giusto.

Condoleeza: E partiti politici che siano davvero un’alternativa allo stato-guarnigione.

Tutti: Giustoo!

Condoleeza: E un governo che rispetti una volta per tutte il diritto internazionale.

Tutti: Sìììì!

Condoleeza: E un governo che rispetti l’ONU e le sue risoluzioni!

Tutti: Sìììì!

Condoleeza: Un buon vicino per i paesi confinanti.

Tutti (approvazione): Oooohh!

Condoleeza: Uno stato che rispetterà la sovranità e la sicurezza di Israele.

(Gli uomini si guardano l’un l’altro interrogandosi e non dicono nulla.)

Condoleeza: Che c’è? Non siete d’accordo?

Arlecchino: (con tono riluttante, ma di sfida) Bè, vedi, Condoleeza Mamm Ma’m, scusami, ma pensavamo stessi parlando di Israele.

Condoleeza: Israele? Israele! Ma è assurdo! Certo che no! Sto parlando del Gazastan. E’ il Gazastan lo stato canaglia. Scateneremo sul Gazastan una tempesta di fuoco, una “tempesta del deserto,” anche se l’espressione è già stata usata.

Tutti (riprendendosi un po’): Certo.

Pantalone: (con fermezza) Nessuna forza al mondo può più fermare questa Macchina del Giudizio Universale una volta messa in moto.

Arlecchino:  Quanto pensate che ci vorrà? Sei mesi?

Condoleeza: Oh, no, meno, quattro mesi, oh meno, molto meno, un mese, non di più, tre giorni.

Detto tra noi, signori. Queste sono solo supposizioni. In effetti, crediamo che quei poveretti dei Gazastani si limiteranno a svenire non appena premeremo l’acceleratore dei nostri carrarmati e punteremo i missili. Se la faranno sotto dalla paura. Solo per pulirsi il culo, gli ci vorranno tutti i ventun milioni di volantini per la resa  che gli abbiamo buttato.

Gli uomini si guardano l’un l’altro con ammirata meraviglia.

Brighella (A parte: Bè, certo che anche per lei ce ne vorrebbero parecchi di quei volantini.) Non vedo l’ora.

Finiscono la scena in un’atmosfera di rivoltante autocompiacimento.

Di sottofondo ora si cominciano a sentire esplosioni, missili sibilanti, stormi di elicotteri, e vari passaggi musicali, che cessano dopo tre minuti di oscurità per il cambio scena, e un disco inizia a suonare "The Eyes of Texas are Upon You, All the livelong day…".


SIPARIO




SCENA SECONDA



Diverse settimane dopo la scena prima. Un ranch nel Texas. Tutti siedono su selle intorno ad un tavolo ornato in stile messicano, mangiando da piccole borse (come quelle per la biada dei cavalli) con mestoli di legno. Su ciascuna borsa è impressa l’iniziale del suo portatore, A, P, B, e una grande C. 

Arlecchino Wow, che vittoria schiacciante, eh? Ce l’abbiamo fatta anche ‘sta volta!         

Brighella (assaggia il contenuto della sua borsa ed esclama): Ma sa proprio di merda di cavallo! (Si ricompone vergognandosi e dice con fare brillante) Buono, però!

Pantalone Ho preso il tempo. (Porta un grosso orologio da polso), il Gazastan ha resistito per settantotto ore, venti minuti e sedici secondi. Fino all’ultimo colpo ostile da parte loro.

Arlecchino L’ultimo colpo ostile? Ne sei sicuro?

Pantalone: Non si può mai essere sicuri. Le cose potrebbero trascinarsi ancora per un po’, qua e là, mille morti qui, mille morti là.

Arlecchino: Ma il grande fratello Sahib Sheikh è ancora nascosto in una buca da qualche parte.

Pantalone: Non importa. Probabilmente si starà cucendo dei guanti in pelle di capra.

Brighella: Guarda che quando abbiamo trovato Saddam era tutto impegnato a coltivare funghi velenosi nella sua buca. Se non l’avessimo trovato in tempo sarebbe lì a produrre altre armi di distruzione di massa. Avremmo dovuto sparargli sul posto, e pure lo sceicco quando lo troveremo. Concedere un processo giusto a questi assassini ci farà perdere degli anni. Tutti faranno finta di far valere il diritto, mentre esso non vale nulla!

Pantalone: Giusto! Allora, quand’è che incassiamo, Condo Ma’m ?

Condoleeza: Proprio adesso. Gli Sta-ti Unit-tii d’Amer-ri-caa (alla Mussolini) tengono sempre fede alla parola dat-taa.

Fa un fischio oppure chiama "yo,hoo!!", ed un Taliban dall’aria depressa si trascina sulla scena, recando tre secchi da stalla, uno per braccio ed uno in testa. Ecco qui tre quarti delle armi biochimiche di distruzione di massa che abbiamo sequestrato, un secchio a testa. In Iraq la roba l’hanno distrutta tutta, in qualche modo. Questa volta abbiamo preso tutto. Non rovesciateli, per nessun motivo.

Cala il silenzio e si assiste ad uno scambio di sguardi perplessi. Poi, come se fossero un uomo solo, si alzano e in preda al terrore si aggrappano a Condoleeza.

Vi è un’interruzione mentre la sagoma di un uomo grasso con mantello e maschera neri cavalca rumorosamente un cavalluccio attraverso la scena.

Tutti: Ma chi era?

Condoleeza: Io non ho visto nessuno.

Pantalone: Non hai visto un ciccione che sembrava Gabriel Sheraton di Israele?

Condoleeza: Impossibile. Sheraton è inchiodato in Israele a estirpare Palestinesi con carriarmati e missili.

I cavalli qui li usiamo solo per divertimento, come nei vecchi film di cow-boy, capito?

Pantalone Eppure c’aveva proprio la sua faccia d’assassino. Magari è di là col Presidente a pompare gas.

Condoleeza: Ma noo, quello era Cheenery. Quelli lì van tutti a cavallo quando si trovano qui, nella loro terra benedetta da Dio.

Pantalone Avrebbe potuto essere anche il Presidente, anche se lui è secco secco. Dov’è adesso, Condo Ma’m? non credi che dovrebbe essere qui a dare il benvenuto ai suoi alleati nella vittoria e ringraziarci?

Condoleeza: Ma quella è storia, ormai. Adesso sì che c’ha dei veri problemi. La guerra gli ha fatto prendere un aspetto fiero e  fulmineo come quello di Teddy Roosevelt. --, mica c’ha più quell’aria da mezza calzetta.

Però adesso deve distogliere l’attenzione della gente dalla fogna dell’economia.

Dare una lezione su come vivere con meno alle ragazze madri e agli scolaretti.

Farci andare a colonizzare la Luna prima dei Cinesi, adesso che i Sovietici non ci sono più.

Essere carino coi lobbisti fanatici di tutti gli ambienti…

e far saltare in aria almeno un altro paese prima di finire il mandato. Perché le prossime elezioni sono vicine, eh.

I tre uomini, con aria triste e saggia, assentono eh, sì... eh, sì… eh,sì...

Condoleeza: Attenti adesso, che vi spiego cosa faremo. Le entrate totali del mondo ammontano a trentun trilioni di dollari. Sono 31 zero zero zero zero zero zero zero zero zero dollari. La CIA, l’FBI, il D.of S., il BB, l’OD, il PSQ e l’AFHQ in Libia, e persino una Commissione Speciale sui Problemi di Cattivo Odore, ci dicono che per vivere all’intero mondo bastano cinque trilioni di verdoni. Quindi ci restano ventisei trilioni di dollari. Questo significa che nel mondo ci sono abbastanza entrate in un anno per prendere e liberarci di tredicimila terroristi, a patto che si cessi di spendere così tanto per le scuole, per la sanità, i beni di lusso, le vacanze e le auto private, ecc. ecc.,. Ora, ditemi. Quanti soldi ci vogliono per sostentare tutto il pianeta? Su, veloci, dopo tutto siete capi di stato!

Pantalone: (alza la mano ed esclama) Cinquemila miliardi, signorina maestra!

Condoleeza: Bravo! Ora ditemi, non vale forse la pena usare i restanti 26 trilioni di dollari per avere un mondo con tanti terroristi in meno entro il 2005?

Tutti: Sììì!

Condoleeza: E ciò che va bene per il 2005, non andrà bene anche per il 2006, il 2007, e così via?

Adesso qualcuno dirà: “E il tasso di natalità tra i terroristi potenziali, allora?” E’ vero.  Non arriveremo da nessuna parte se non azzeriamo le abitudini copulatorie dei poveri. Allora risparmieremo un sacco di tempo facendo inondare il mondo di preservativi con la nostra immensa forza aerea.

Tutti: Geniale!

Condoleeza: E non è tutto. Al momento abbiamo alzato gli standard di vita di un terzo del mondo che vive al di sotto della soglia di povertà. Ma mica dobbiamo essere sempre buoni. Possiamo farli tornare a come erano prima di puntare sui cinque trilioni, e ottenere in tal modo altri fondi a disposizione.

Tutti: Eccellente!

Condoleeza: E da ultimo globalizzeremo la produzione. Metteremo tutto nelle mani di 54 superproduttori globali, uno per ciascun prodotto da fabbricare. Ciò ci farà risparmiare un altro trilione dei cinque. Bastano solo quattro trilioni. Credetemi: l’intero mondo può vivere con due o tre milioni di dollari e tutto il resto peò essere usato per sradicare il terrorismo. O per lo meno 13.000 terroristi all’anno finiranno in trappola, a condizioni invariate.

Sempre più terroristi finiranno sotto terra, finché i nostri figli avranno da temere solo i mostri e gli assassini di Hollywood, e quelli nostri fatti-in-casa, che son sempre di più, purtroppo. Ma ci alleneremo a prendere anche questi.

Una guerra come questa richiede sacrifici da parte di tutti, dallo stock broker americano al contadino pakistano. Ma alla lunga, la vittoria ci arriderà!

Se prendiamo i terroristi, dichiareremo la pace. Potremo abbassare la guardia- tranne per il fatto che prevedibilmente i nostri mostri fatti in casa avranno imparato qualche trucco dai terroristi, ma prenderemo anche loro, alla fine.

Quindi le 54 corporations globali, grazie ai loro immensi e meritati profitti, saranno nelle condizioni di realizzare un mondo nuovo per i figli dei nostri figli. Un mondo più dolce e gentile!

Lei applaude vigorosamente e gli altri la imitano (crescendo di musica), scambiandosi sguardi perplessi. 

Pantalone  (Con esitazione) Devo rientrare nella Vecchia Cara Inghilterra. Visto che qui oggi soldi non se ne vedono, mi tocca andare a raccogliere quattrini per combattere la folla inglese. Magari conoscessi qualche banchiere amico in Israele. I nostri mi odiano.

Condoleeza: Non ne troverai in Israele. Lì si fa solo beneficenza.

Brighella: E s’aiutano intellettuali traumatizzati.

Arlecchino E si terrorizzano gli arabi con armi iper-tecnologiche.

Condoleeza: Però, Pantalone, posso darti il biglietto da visita di un banchiere delle Isole Cayman. E’ ricco sfondato e patriottico come non mai, per Israele, intendo.

E qui, signor primo ministro Pantalone, c’è un contratto con la nuova Società di Auto-aiuto per la Democrazia in Gazastan. Estrae una carta dal suo petto. Vi si promette di mandarti, prepagate, 2,148 navi da trasporto di sabbia purissima, priva di olio bruciato e detriti da bombardamenti, per rimettere in sesto quelle orrende spiagge affollate che c’hai in Inghilterra. Firmalo ed è tutto pronto.

Pantalone Mmhh! Ottimo!

Condoleeza: Chiama, Rabbino, le pergamene!

Un uomo dalla barba folta e vestito alla maniera ortodossa entra e distribuisce qualcosa che assomiglia in modo sospetto a rotoli di carta igienica. Naturalmente, signori, non mi aspetto che parliate, né tanto meno leggiate, l’ebraico, anche se la mia laurea è scritta in latino, che non so leggere, quindi che importa, eh?, è il principio che conta. Inoltre mai dare alla gente qualcosa che sia in grado di capire.

Dice, se ricordo bene, "Con la presente Vi si dichiara cittadino d’Israele con tutti i diritti e privilegi di detto paese," tranne per il fatto che, naturalmente, non avrete diritto, in base a una norma proposta di recente, a sposare un’Israeliana – non che siate in cerca di moglie, voglio dire, ma solo perché sappiate che ci sono dei limiti a diventare un vero ebreo. Ah, tra l’altro, potrebbero venire a controllare se siete circoncisi. In caso pensaste alla conversione. Ma non è necessario, naturalmente.

Arlecchino: al rabbino. Non l’ho già vista? Non recitava la parte del predicatore apocalittico nel dramma “I delitti dei gesuiti spagnoli”?

Rabbino: E’ vero. Sono specializzato in ministri di culto. E allora?

Arlecchino: Niente, niente. Pura curiosità. Condoleeza, posso fare una domanda? Che c’entra Israele con questo? Non stavamo mica mettendo a posto il Gazastan?

Tutti ridono di cuore e gli gettano sguardi compassionevoli.

Arlecchino: Ridete, ridete, ma eravate confusi quanto me quando è iniziato quest’incontro.

Condoleeza: E’ vero, è impossibile tagliar fuori Israele. Da niente. Né per amore, né per denaro.

Sussurrano con forza: Shhh!

Condoleeza: Oh, non preoccupatevi, possiamo parlare d’Israele – siamo a porte chiuse. Però fate in modo che questo nome non finisca sulla stampa né arrivi alle orecchie dei camerieri.

Brighella: Ma allora che si fa, Con dolenza —

Condoleeza: Condoleeeeeza!

Brighella: Mi scusi. Ma che si fa allora, Condoleeza, in questa situazione così delicata?

Condoleeza: La peste colga entrambe le famiglie!

Brighella:  La peste, la Morte Nera! Ma noi siamo fermamente contrari alle armi di distruzione di massa!

Gli altri due: Sì, è vero!

Condoleeza:  E’ solo una metafora, ovviamente. Sapete, la Bibbia – ma voi Cattolici nemmeno la leggete –

Ciò che intendo dire è che auguriamo ogni bene a entrambi i popoli.

Nondimeno, la vita sarebbe molto più semplice per tutti se crepassero entrambi.

Gli uomini se la ridacchiano guardandosi l’un l’altro.

Condoleeza: Ma c’è dell’altro. Molto altro, come vi ho promesso e gli Stati Uniti d’America (God Bless America!) mantengono sempre le proprie promesse. Sulle nostre promesse si può contare come sui nostri missili.

Allora, visto che stiamo parlando di certificati, queste pergamene qui invece – non è magnifica questa pelle? – è capra Gazastana tagliata a forma di pistola. Effettivamente le strisce di carta, tagliate a forma di pistola, si spiegano e cadono a terra quando gli uomini le prendono; sono lunghe 2 metri. Le raccolgono, le appallottolano e se le ficcano in tasca. Uno dei nostri falchi guerrafondai voleva usare pelle umana – che orrore– che ad ogni modo era troppo bruciacchiata in una maniera o nell’altra.

Sì, con queste pergamene diventate soci a vita, e valgono anche nei vostri paesi, per cento anni,  soci a vita di tutte le avventure degli Stati Uniti d’America.

I primi ministri storcono guance e spalle per il disagio.

Allora, la Spagna ha l’esclusiva per tutta la ferraglia che resta delle attrezzature belliche del Gazastan per le sue industrie di rottamazione del ferro.

A te invece, all’Italia, va tutto il petrolio rimasto nei pozzi che stanno bruciando, una volta che riuscirete a spegnere gli incendi...

Alla Gran Bretagna, nostro devoto alleato da ben sei guerre ormai… (mormora a parte), per non dire nemico di due guerre che faremmo meglio a dimenticare…, è riconosciuto, come da accordi, il diritto ad occupare il Gazastan fino a che deciderete di andarvene, come avete fatto in Palestina e in India, lasciando i nativi ad ammazzarsi l’un l’altro in nome dei propri Santi Dei.

E non pensare che ci siamo dimenticati della tua barboncina.

Pantalone (protesta): Lei è lui, Condoleeza, ed è un magnifico Bulldog inglese. E’ John Bull!

Condoleeza: Certo, certo. Ma è il principio che conta. Ecco qua un bel osso per John Bull (estrae un osso da sotto il vestito e lo dà al barboncino, che prenderlo oppure no, non è importante).

Oh, ma siamo solo all’inizio. Gli Stati Grati d’America vi faranno entrare nel nostro team – non importa l’ONU, l’Unione Europea e qualsiasi altro legame vi venga in mente di fare – finché morte non ci separi. Siamo pronti a partire per la Corea del Nord, l’Iran, Cuba, l’Indonesia e tutto l’Asse del Male ovunque esso si estenda nel mondo. Non ci sarà fine alle nostre avventure insieme!

Siete membri riconosciuti della Nuova Europa, non più di quella Vecchia che abbiamo lasciato indietro. Siete come la Bulgaria, l’Estonia, la Lettonia, la Polonia e un paio d’altri che al momento non mi vengono in mente. Ah, sì, prevediamo che San Marino firmi da un momento all’altro. Tutti parte del Nuovo Mondo. Lasciate perdere la Francia, la Germania e quegli altri bastardi del Vecchio Mondo. Tra l’altro, noi Stati Uniti siamo sempre la stessa Vecchia America, non siamo mai cambiati, né in meglio, né in peggio... (Si ferma a riflettere) Però state attenti a non porgerci le chiappe.

Pantalone Ma verrete ad occupare l’Irlanda del Nord al posto nostro, come promesso, vero?

Condoleeza: Oh, certo, non appena riusciremo a zittire i sentimentalismi della nostra minoranza irlandese.

Noi facciamo solo ciò che ci lasciano fare le nostre minoranze etniche. E’ per questo che le cose sono andate così bene in Palestina. Sapevate che il rapporto tra Palestinesi e Israeliani ammazzati è di 8 a 1? E sapete una cosa? È proprio il rapporto inverso tra arabi ed ebrei negli Stati Uniti, 1 a 8.

Arlecchino Favoloso!

Condoleeza: Chi è che dice che abbiamo perso il controllo della nostra politica estera.

Arlecchino Magnifico, ma gli spagnoli – non che io presti loro attenzione, visto che sto costruendo una grande nazione a partire da una materia prima molto scarsa – gli spagnoli continuano a chiedere quando riavremo

Gibilterra dagli inglesi – scusami, Pantalone. Me l’hai promesso, Madam Condoleeza Mamm, Ma’m.

Condoleeza: Come ben sai, Señor, le promesse son fatte per non essere mantenute. Ma non temere. La popolazione ispanica degli USA sta rapidamente avvicinandosi alla quota degli inglesi, che sono il 25%. Non appena avrete raggiunto quella percentuale e disporrete di alcune banche, sarà facile convincerci a convincere l’Inghilterra a restituirvi Gibilterra – indipendentemente da quello che pensano gli abitanti di questa.

Arlecchino: Perdonami, Madam Condoleeza Mamm, Ma’m. Ma come è possibile che a comandare in America siano le minoranze etniche?

Condoleeza: Devi capire, amigo mio, che le minoranze etniche sono gente a posto. Anch’io appartengo a una di queste. Ma sono solo le minoranze che lavorano sempre e solo per i loro paesi d’origine a comandare in America. Solo un americano su cento si occupa di politica estera. Metà di questi appartengono ad una minoranza etnica, uno su duecento.

Tutti i loro leader sono non-americani, arrivando a meno di mille. Tutti ‘sti conteggi sono ciò che chiamiamo l’ “Orrida Derivata Democratica.”

Pantalone: Sì, ma gli abitanti di Gibilterra hanno votato e rivotato e la maggioranza vuol restare con la Gran Bretagna. E sono pronto a farli votare e rivotare.

Condoleeza: Ma c’è ancora qualcuno a questo mondo a cui interessa ciò che pensa la gente? Ma quella era la Vecchia Democrazia, un po’ come la Vecchia Europa. La democrazia non è più il minimo comun denominatore dell’opinione. La democrazia adesso è il massimo denominatore superiore. L’opinione di quei cento maiali, scherzo ovviamente, nelle cui mani si concentrano i crediti, gli armamenti, i media ed il potere esecutivo.

E’ quello che si chiama Stato-guarnigione, the Garrison State. E’ quello che siamo noi.

Pantalone Quello che sono io?

Brighella Quello che siamo noi?

Arlecchino Quello che?

Condoleeza: Sì, quello che.. Ma piantatela di ripetervi.

Si sorridono l’un l’altro compiaciuti, dicendo E’ quello che siamo, va bene.

Brighella Sì, ma se diventiamo stati guarnigione, anche Francia, Germania e Russia e tutti gli altri devono diventare stati guarnigione. E allora? Che succederà? Sarà come tornare a cent’anni fa, all’epoca della Prima Guerra Mondiale.

Ma sì, chi se ne frega. Dimmi solo come farai a dare a me e all’Italia il più grande sistema di Tv satellitare al mondo.

Condoleeza: Cedendoti tutti i diritti relativi a duemilaseicentocinuantaquattro vecchi film americani! Non c’è paese, certamente non la Francia, non c’è nessuno che può sopravvivere all’assalto dei vecchi film americani. E i francesi non solo andranno incontro alla rovina finanziaria, ma saranno anche umiliati oltre ogni dire per il diluvio di lingua e cultura americane.

 Ok, è tutto allora. Signori, credo che l’incontro sia terminato. Gli uomini si alzano, cessano di dondolarsi sulle loro selle e urlano in protesta. No! No!

Brighella E dov’è l’arrosto dietro tutto ‘sto fumo, Madamona mia, Madam  Mbones? Ho promesso ai mie infidi amici lombardi che questa sarebbe sta la prima volta nella storia che l’Italia si porta a casa qualcosa di concreto da una conferenza di pace!

Condoleeza: Pota, calma, scet! E’ così che si dice a Bergamo, mia ira? Se non altro sto imparando il bergamasco, vero?

Arlecchino E vorrei ricordarti un’altra cosa, Madam Mamm, Ma’m, e non mi vergogno a dirlo davanti a tutti:

M’hai promessi che venivi a letto con me, e questa è una promessa che devi e puoi mantenere.

Condoleeza: Non ho mai promesso una cosa del genere.

Brighella Ehi, un momento – hai fatto la stessa promessa anche a me, Condo Mamm, Ma’m.

Condoleeza: No di certo.

Pantalone Questo è troppo. Nemmeno la mia ancestrale Perfida Albione ha violato così tante promesse. M’avevi promesso una scopata d’addio, Condo Mam.

Condoleeza: Signori, le promesse son fatte per essere rotte. Le vostre affermazioni mi offendono. Nego tutto. M’avete scambiato per una puttanella negra da quattro soldi?

Arlecchino O si scopa o l’affare va a monte. 

Condoleeza: Non c’è problema. Ci terremo tutto il bottino.

Non avrete né il petrolio, né i contratti, né inviti alla Casa Bianca, né vi daremo iracheni, afgani o Gazastani da prendere a calci, e ridateci tutto ciò che vi abbiamo dato fino ad ora.

Voi uomini vi comportate come se i grandi affari di stato avessero a che fare con la pornografia. Magari a volte sono osceni, lo riconosco. E possono essere gestiti alla carlona, com’è accaduto qui. Ma sono troppo caotici per essere spiegati in una conversazione post-coito, per quanto il letto possa essere grande. Ok, tornatevene a casa. Scrivetemi.

Arlecchino Neanche un bacio ed una pizzicata sul di dietro, Señora? 

Condoleeza: No, e come lui far per andare da lei, questa lo stende con un diretto alla mascella.

Idioti, sibila agli altri due.

Molla una ginocchiata a P e questi si piega e cade agonizzante. Si avvicina ad B, gli volta la schiena e gli molla una gomitata nello stomaco. Lui cade, dolorante.

Si erge in tutta maestà e urla:

 I am Miss America Forever!! Sono anche campione di judo e il prossimo governatore della California!

Il Tipo Sinistro apre la porta per far entrare una piccola banda dell’Esercito della Salvezza, che entra marciando e  gira intorno alla scena suonando il ritornello di “Onward, Christian Soldiers”.

Ora Condoleeza, alla guida della banda, ripete fortissimo, Miss America Forever!

(Il Tipo sinistro va verso un angolo della scena.) Lei è ancora in testa alla banda e la conduce intorno alla scena, cantando, poi si ferma dove i tre uomini se ne stanno seduti o in ginocchio, umiliati.

Condoleeza: Li guarda con compassione. Oh, su, bambini, me se vi ho appena toccato. Su, su, che balliamo.

Si alzano e formano un cerchio nel quale lei inizia a saltellare in giro cantando la filastrocca.

Giro, girotondo,

Casca il mondo,

Casca la Terra,

Tutti giù per terra.

Finito il primo ritornello, la banda si unisce nella ripresa, guidata dal Tipo Sinistro che viene avanti; alla ripresa si unisce anche il pubblico in coro.

Questa volta cadono tutti a terra, compresi i musicisti e, soprattutto, Condoleeza. Condoleeza è l’ultima a cadere. Si guarda attorno, e vede gli altri che cadono, si spaventa, poi sgomenta si lascia cadere.

La scena si oscura. Gli attori se ne vanno. Le luci in sala si accendono pian piano. La musica finale suona fino a che il pubblico non se n’è andato.



FINE



FINIS


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